Come nasce un nuovo vino?

Ce lo siamo sentite chiedere spesso negli ultimi anni, soprattutto dopo l’arrivo di Còralin.

Abbiamo creato qualcosa di nuovo, l’avete accolto con entusiasmo e vi siete affezionati. Quella ventata d’aria fresca ha scaldato i cuori. Un attimo prima c’era il timore d’aver fatto bene, un istante dopo era cosa ci proporrete il prossimo anno?

Vi abbiamo ascoltati, in silenzio abbiamo raccolto le vostre impressioni ed il vostro entusiasmo. Sempre in silenzio abbiamo studiato, assaggiato, ci siamo informati. Abbiamo cercato di capire dove vorremmo arrivare e dove no.

Il prossimo anno arriverà un nuovo racconto in bottiglia, un vino rosso per il quale ci sono ancora molti dettagli da definire. Oggi vi racconto com’è nato nelle nostre menti.

È proprio qui che voglio arrivare. Quando un vino ti conquista.

Le occasioni d’incontro e di degustazione tra produttori del Bardolino sono state diverse negli ultimi anni. A lanciare la sfida è stato il Consorzio di Tutela Vino Bardolino, organizzando dei panel di degustazione e confronto tra i vini della nostra denominazione ed i competitor internazionali.

Questi incontri mi sono serviti per riflettere.

Ho assaggiato vini che mi hanno conquistata, ma erano molto distanti dal quello che avevo in mente, dalla mia terra, dal carattere delle nostre uve. Altri vini mi hanno stupita per la loro autenticità, sono stati in grado di portarmi esattamente a casa loro, ho ritrovato nel calice le peculiarità, le caratteristiche, le difficoltà di alcuni territori dei quali fino a quel momento avevo solo letto e studiato.

Una grande soddisfazione è stata trovare il Bardolino nascosto tra i campioni e vederlo tener testa a vini francesi con nomi importanti. Ed ho capito che era esattamente lì che sarei voluta arrivare.

Vorrei creare un nuovo Bardolino, che sappia rispettare e valorizzare le nostre uve e che abbia al tempo stesso la mente aperta e lo sguardo orientato verso il mondo.

Partiamo dalla vigna: quali uve ho scelto?

Corvina e Corvinone: la loro speziatura e le note di piccoli frutti rossi mi portano sempre alla mente quando aiutavo il nonno ad imbottigliare. Non posso fare a meno di loro.

Molinara: un’uva alla quale sono molto legata. Non è facile da gestire, ha bisogno di attenzioni e molta selezione, nonostante ciò non tutti gli anni matura alla perfezione, ma solo lei sa dare freschezza e una vivacità al vino.

Per questa prima annata ho scelto loro due. Non vi nascondo che fra qualche anno gli affiancherò altre varietà: al momento sono solo barbatelle, fra qualche settimana saranno piantate in un nuovo vigneto che sarà dedicato appositamente a questo vino. Ma questa è un’altra storia che vi racconterò fra qualche settimana.

L’annata zero: la vendemmia 2021

Sarebbe dovuto nascere con l’annata 2020, ma la grandine ha rovinato i piani. Così abbiamo deciso di aspettare il momento giusto e rimandare i programmi all’anno successivo.

La qualità delle uve è un requisito fondamentale per tutti i vini, ancor più per le selezioni racconti in bottiglia e le creazioni di Marcello.

Con la potatura invernale avevamo già scelto di limitare la produzione in generale su tutte le uve, la scorsa primavera in alcuni vigneti abbiamo fatto un’ulteriore consistente selezione dei grappoli, poi in estate la vendemmia verde dove necessario. Siamo quindi arrivati in vendemmia con poca uva perfettamente matura e ben bilanciata, colore, grado zuccherino e acidità.

In cantina

Non mi dilungo troppo nel raccontarvi la vinificazione, tutti i dettagli ve li racconto nella scheda tecnica. Vi posso dire che abbiamo selezionato il Corvinone nella vigna dei Santi, Corvina e Molinara nella vigna del Cioso.

La fermentazione è durata circa 7 giorni, ho poi svinato il vino fiore e l’ho lasciato in affinamento in acciaio fino a qualche giorno fa, circa 4 mesi.

Dove lo metto: l’affinamento

Mentre il vino prendeva forma io e papà ci confrontavamo sull’affinamento.

Mi sono documentata ed informata, ho cercato riscontri tra colleghi ed amici: il cemento sembrava proprio fare al caso mio.

Papà non ne voleva sentire parlare.

“Quando c’era il nonno, avevamo solo vasche in cemento. Non sai quanto mi è costato smaltirle.”

Dovevo trovare un modo per farlo convinto.

Così ho chiesto a dei colleghi dei campioni di Bardolino affinati in cemento ed in acciaio, ho coperto le bottiglie con la stagnola ed ho preparato una degustazione alla cieca. Nessuna informazione, niente preconcetti, a parlare era il vino.

Tra quei campioni papà ha premiato i vini affinati in cemento.

Poi ho svelato le carte: gli ho fornito i dati ed i dettagli che lo avrebbero aiutato a capire meglio.

Avevamo bisogno di un contenitore che facesse evolvere il vino, senza cedere altre note, come fa ad esempio il legno.

L‘eleganza e la freschezza del Bardolino devono restare tali.

Papà si è fatto convinto e dallo scorso 10 marzo il nostro nuovo Bardolino riposa in una bellissima botte rossa in cemento non vetrificato.

Ed ora che succederà

Non lo so.È una risposta che non mi piace dare, ma in questo caso ci sono tante cose che ancora non so.

Non so di quanti mesi di riposo avrà bisogno, forse sei, forse nove. Vedremo con il tempo quando sarà il momento giusto.

Non so che nome avrà, ma so per certo che avrà un racconto. Erika, Chiara e Clarissa sono già al lavoro.

Non so quando entrerà in vendita. Dopo l’imbottigliamento avrà certamente bisogno di assestarsi in bottiglia.

So invece, che sarà sottoposto alla certificazione per diventare un vino di distretto, La Rocca per l’esattezza.

Il progetto riguardante i vini di distretto è ideato dal Consorzio Tutela vino Bardolino e prevede la divisione del territorio della DOC Bardolino in tre sottozone: il lago prende il nome de La Rocca, i monti saranno la zona Monte Baldo e l’entroterra sarà Sommacampagna. Con questa divisione la nostra terra sarà in grado di raccontarsi, zona per zona.

Non so se ho fatto la scelta giusta, lo scopriremo insieme tra un po’ di tempo.

Ammetto d’esser un po’ spaventata, ma comunque vada, sono felice d’essermi messa in gioco.

Se ti va d’esser informato su tutte le cose che ancora non sono riuscita a dirti riguardo a questo vino, iscriviti alla nostra newsletter, è lì che avviseremo vi avviseremo quando sarà pronto per la vendita. Le nostre lettere contengono sempre un pensiero, un regalo o uno sconto marchesinifamily.

A presto, Giorgia

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